Conosco ben poco gli scrittori giapponesi, ho letto solo questo libro di Haruki Murakami e ne ho letti un paio di Banana Yoshimoto. Il modo di scrivere di Murakami mi piace, anche se questo libro non l'ho proprio letto in un periodo giusto per me... insomma, credo ci sia un libro giusto per ogni momento e questo non lo era per me. Ma visto che la lettura di gruppo ha un inizio ed un termine ben precisi, non avevo scelta o meglio, potevo scegliere di non fare la lettura di gruppo però mi ispirava il titolo. "L'elefante scomparso e altri racconti" è una raccolta di 17 racconti scritti appunto da Murakami dai primi anni '80 fino alla fine degli anni '90. Sono storie in bilico tra il comune e l'irreale, tra l'ordinario e il surreale! Dico la verità, ho fatto una fatica tremenda a finirlo! Vuoi per l'influenza che ha bussato alla porta di casa mia, vuoi per i vari casini sparsi in giro, insomma, è andata così. Tornando a Murakami e a questo libro, diciamo che questi racconti non smettono di lasciarti in sospeso. I personaggi intorno ai quali si concentra ogni racconto hanno dei tratti comuni, sia nel modo di pensare, sia nella maniera di rapportarsi con ciò che li circonda. Sono curiosi, timidi, trasgressivi e sempre alla ricerca di se stessi negli altri o nelle cose. All'inizio di ogni storia, si è portati ad illudersi che ci sia una soluzione finale pronta a spiegare gli eventi proposti, invece alla fine si resta sempre delusi. Piacevolmente delusi. Sembra quasi che Murakami scriva qusti racconti di getto, senza uno scopo preciso. Credo invece che, se si va a scavare più in profondità, secondo me, si riesce a sentire tutta la sensibilità di questo scrittore (o almeno, io ho capito questo... io ho "sentito" questo). C'è la ragazza che soffre d'insonnia e passa 17 notti in bianco senza ripercussioni sul fisico e sullo stato d'animo (nemmeno a 15 anni riuscivo a fare una cosa del genere...), c'è pure il nano ballerino che sta cercando un corpo di cui impossessarsi per continuare a ballare e che appare nei sogni degli operai di una fabbrica di VERI elefanti, insomma, di cose abbastanza strane ce ne sono in questo libro... Però mi sento di consigliarlo. Appena il mio cervello riuscirà ad assorbire al meglio certe informazioni, lo rileggerò. Forse.